giovedì 27 novembre 2014

Basta un poco di Zenzero...

Anche se è passato del tempo dai famigerati effetti collaterali da chemio, di tanto in tanto mi affligge un lieve senso di nausea o, come dice la meravigliosa nipotina acquisita Lucia "Fanny, che c'hai la vomitella?"
Quindi, ecco una veloce ed efficace ricetta per ogni evenienza, ma anche solo per gola!

Prepariamo lo ZENZERO CANDITO
Ingredienti per circa 300 g di prodotto finito, nulla di più semplice: 200gr di Zenzero e 350 di Zucchero.

Come si procede
Sbucciare lo zenzero con un pelapatate e tagliarlo a fettine di ½ centimetro di spessore. Mettere le fettine in un pentolino e coprirle con acqua fredda. Portare ad ebollizione e lasciar cuocere per 20 minuti a fuoco basso. Scolare e lasciare raffreddare. Pesare lo zenzero bollito e metterlo in un pentolino con una quantità di zucchero uguale al suo peso. Unire 5 cucchiai di acqua.
Cuocere a fuoco bassissimo finché lo zenzero diventa quasi trasparente (occorrono circa 20 minuti). Spegnere, togliere il pentolino dal fuoco e scolare delicatamente le fettine una per una usando una forchetta.
Metterle su una griglia e lasciarle asciugare per 3 ore.
Versare lo zenzero in un sacchetto per alimenti insieme allo zucchero e scuotere bene.
Conservarlo in un contenitore a chiusura ermetica.

Se invece al "fai da te"preferite il "fallo te", andate in un negozio di spezie etnico tipo International Food Store di via dello Statuto a Roma. :-)

giovedì 14 agosto 2014

La giusta panatura

Impanare all’inglese
Probabilmente tutti sono in grado di impanare una cotoletta, ma organizzare alla perfezione il lavoro e predisporre in modo corretto gli ingredienti non è cosa altrettanto scontata.

PROCEDIMENTO
Setacciate separatamente la farina e il pangrattato, poi sbattete a lungo le uova, insaporitele con sale e pepe e conditele con un filo d’olio extravergine di oliva; a questo punto disponete gli elementi in una sequenza ordinata: alimenti da impanare, contenitore della farina, contenitore con uova sbattute, contenitore con pangrattato. 
Passate l’ingrediente nella farina, senza comprimerlo, ed eliminate la farina in eccesso con piccoli colpi della mano; immergetelo nell’uovo sbattuto e sgocciolatelo con cura 
(occorre sporcarsi solo una mano nell’uovo, altrimenti dopo poco tempo il pane deve essere nuovamente setacciato). 

Appoggiate infine l’alimento da impanare sul pangrattato, ricopritelo con altro pane e comprimete un poco per fare aderire il pangrattato alla sua superficie.

TRUCCHI E CONSIGLI
Per l’impanatura spesso si utilizza il pane secco grattugiato: il risultato non è eccellente, tanto più se non si elimina la crosta. 
Se possibile, servitevi quindi della mollica di pancarré setacciata. 
L’aggiunta di un pizzico di sale all’uovo sbattuto ha lo scopo sia di insaporire il composto, sia di rendere più fluido l’albume: in questo modo, rimane attaccata una minor quantità di panatura alla preparazione e si ottiene un risultato migliore.

martedì 12 agosto 2014

Antipasti - Tecniche di base

Tagliare e tostare il pane

Nella preparazione dei crostini, per prima cosa è indispensabile sapere come utilizzare l’alimento base, il pane. Con un coltello a lama ondulata eliminate la sua crosta.

In base alle necessità tagliate la fetta a triangoli, rettangoli, quadrati o nella forma desiderata (a goccia, a cuore ecc.).

TRUCCHI E CONSIGLI

Per cuocere uniformemente i crostini, chi utilizza il forno ventilato dovrebbe impiegare teglie forate o griglie molto fitte, in modo che l’aria calda circoli anche nella parte sottostante. 
La temperatura di cottura è di 200 °C; dal momento che i crostini si possono bruciare in pochi secondi, è consigliabile tenerli costantemente controllati.


domenica 10 agosto 2014

Antipasti - Tecniche di base

Pelare gli agrumi al vivo
Prima di tagliare o pelare gli agrumi, occorre conoscere il procedimento corretto, per evitare di commettere errori banali che comprometterebbero la buona riuscita del piatto.

PROCEDIMENTO
Tagliate la base inferiore e la parte superiore dell’agrume e appoggiatelo sul tagliere. 
Con l’aiuto di un coltello ben affilato procedete alla pelatura al vivo, con movimenti semicircolari dall’alto verso il basso, seguendo la forma dell’agrume e cercando di non togliere la polpa.

RICAVARE LE SUPREME
Dopo aver pelato l’agrume al vivo, infilate uno spelucchino tra la polpa e la membrana che separa ogni spicchio e, con un movimento dolce e rotatorio, raschiate la fettina appoggiando il coltello all’altra membrana.



PREPARARE LISTARELLE DI SCORZA DI AGRUMI O ZESTE
Pelate l’agrume con un pelapatate o un coltellino. Se nell’operazione dovesse rimanere attaccata alla parte interna della scorza una pellicola bianca, eliminatela, poiché conferisce agli alimenti un sapore amaro. Quando si utilizza la scorza per guarnizione, in genere la si taglia finemente e la si fa sbianchire in acqua bollente, ripetendo l’operazione due o tre volte, per eliminare il sapore amaro.


venerdì 8 agosto 2014

Antipasti - Tecniche di base

Preparare i pomodori
In cucina nulla è scontato, neppure i procedimenti di base, come pelare pomodori e agrumi o affettare il pane.
lI pomodoro è senza ombra di dubbio una componente fondamentale della gastronomia italiana; le ricette che prevedono il suo utilizzo sono infinite e gli antipasti non fanno eccezione. 
Prima di servirsene, è tuttavia indispensabile conoscere alcuni accorgimenti per pelarli e tagliarli in modo corretto.


Togliete il picciolo e praticate un’incisione a croce nella parte opposta; sbollentate i pomodori per 8-10 secondi in acqua bollente, raffreddateli in acqua e ghiaccio e pelateli aiutandovi con uno spelucchino.

TAGLIARE I POMODORI
Tagliate il pomodoro in quattro spicchi, eliminate la parte centrale e i semi. Tagliate la polpa a dadini o a filetti oppure tritatela finemente. 


La parte centrale del pomodoro, ricca in vitamina C, può essere frullata, condita con sale e olio e utilizzata come aperitivo.

giovedì 12 giugno 2014

Vine Photo Food - Buffet per la Mostra organizzata da "il Salotto di Galatea"


VinePhotoFood


sushi rolls mediterranei
farro in insalata
caprese in canapé
sfogliata di pomodorini confit
alici di Sciacca su crema di finocchio
spiedini di asiago e ananas
involtino di zucchina alla romana
girelle di speck 



martedì 29 aprile 2014

Quenelle croccanti di trota salmonata all'erba cipollina


Ieri sera ho improvvisato un'aperitivo di benvenuto per i due ospiti spagnoli del B&B al Colosseo .  Per fortuna avevo ancora una bottiglia di bollicine J.P. Chenet, metodo charmat acquistata per il buffet di Luisa.

Ho preso una trota salmonata, unico esemplare del frigo, adoro gli sfizi di pesce.
Ho cotto la trota nella vaporiera assieme a due carote e una foglia di alloro.
Appena tiepide ho eliminato l'alloro, pulito e sbriciolato la trota e frullato le carote, aiutandomi con le mani.
Poi ho unito un uovo, del prezzemolo, qualche filo di erba cipollina tritati finemente, e il pangrattato in quantità sufficiente ad ottenere un composto omogeneo e sostenuto.

Immancabile assaggio e aggiustamento di sale.
Con l'aiuto di due cucchiai ho formato le quenelle che ho deciso di cuocere in due modi diversi.
Ne ho immerse la metà in abbondante olio di semi caldo e le restanti in forno a 180°C per 10 minuti, irrorato con un filo d’olio come alternativa più light e...aperitivo pronto!

E' possibile una variante con filetto di merluzzo o baccalà, in questo caso andateci piano con il sale!


sabato 5 aprile 2014

Pesce ghiaccio marinato alla siciliana

Quando trovo la neonata di pesce azzurro al mercato del pesce, mi viene subito desiderio di impastellare e friggere. Ma sulla mia tavola il conteggio delle calorie la fa da padrona, quindi stavolta le voglio preparare in modo più sano, usando una ricetta siciliana.
Prima di tutto occorre lavare con moltissima cura il pesce ghiaccio senza però maltrattarlo durante il lavaggio, altrimenti si rischia di ridurlo in poltiglia.
Quindi andiamo a mettere il pesce in un colino e passiamolo sotto l'acqua corrente, così possiamo facilmente eliminare eventuali pezzetti di alghe. 
A lavaggio ultimato e pesce ben sgocciolato lo trasferiamolo in un vassoio con i bordi alti.
Spremiamo qualche limone direttamente sulla neonata.
Lasciamo marinate il pesce per circa un'ora. Quindi lo scoliamo e condiamo con olio extravergine di oliva, sale marino  e pepe nero, macinato al momento.
A questo punto mescoliamo con cura e lasciamo insaporire per qualche minuto.
Al momento di servire, cospargere con una buona quantità di prezzemolo tritato finemente.

venerdì 4 aprile 2014

Fettuccine fatte in casa con pesto di rucola ai semi di girasole frutti di mare e pomodorini confit

                              Contest.  Pubblicato Domenica, 16 Febbraio 2014 20:18
                     
Per creare questa ricetta ho naturalmente sottoposto il mio compagno ad una serie di assaggi.
Graditi, credo... a parte il momento in cui gli ho piantato una lampada sparata sulla faccia per conoscere le sue impressioni gustative e visive in ogni dettaglio. 
Ho visto troppi film spy style...vabbè... 
La riporto così come è stata pubblicata per il contest.

Autore: Fanny Prinzivalli
Località: Roma
Attività: chef a domicilio e foodblogger                                             
Rif. per l'estrazione: 017 
Primo piatto. Tempo di preparazione: circa 2 ore. 
Difficoltà: facile 
Dosi per due persone Ingredienti per le fettuccine
200 gr di farina tipo 0

2 uova intere
Ingredienti per i pomodorini confit
10 pomodorini ciliegino
1 spicchio di aglio
1 cucchiaino di zucchero
timo e origano freschi – sale – pepe bianco – olio e.v.o. q.b.
Ingredienti per il pesto di rucola e semi di girasole
50gr di rucola fresca
1 cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
½ cucchiaio di pecorino romano grattugiato
30gr di semi di girasole più una manciata per guarnizione
olio e.v.o.
Ingredienti per il condimento ai frutti di mare
100gr di cozze
100gr di vongole
80gr di gamberi
uno spicchio di aglio
vino bianco secco - prezzemolo – peperoncino fresco - sale q.b.

1- Prepariamo le fettuccine.
Disponiamo una parte della farina a fontana, versiamo una per volta le uova e iniziamo ad amalgamare facendo attenzione a non far uscire le uova dalla montagnetta di farina. Appena il composto si amalgama incorporiamo il resto della farina e lavoriamo bene fino ad ottenere una buona densità ed elasticità dell’impasto. All’occorrenza possiamo aggiungere acqua, se notiamo che l’impasto risulta troppo secco. Formiamo una palla e la copriamo con della pellicola trasparente lasciandola riposare coperta da un canovaccio per almeno mezz’ora. Dopodiché la tagliamo in due e cominciamo a tirarla col matterello fino ad ottenere una sfoglia di uno spessore di circa 3mm. Poi la ripieghiamo su se stessa partendo dall’esterno e tagliamo delle strisce, le srotoliamo e le lasciamo asciugare su un velo di farina fino al momento di cuocerle.

2- Prepariamo i pomodorini confit
Laviamo bene i pomodorini, asciughiamoli e dividiamoli a metà.
Su una teglia rivestita con carta da forno, disponiamo i mezzi pomodorini senza sovrapporli e con la parte interna rivolta verso l’alto. Cospargiamoli con lo zucchero, l’aglio sminuzzato e gli odori freschi ben tritati. Aggiungiamo un pizzico di sale, una macinata di pepe, un filo di olio e.v.o. e inseriamo la teglia nel forno ventilato caldo a 140° per almeno un’ora e mezza.
Li aggiungeremo tagliati a listarelle alle fettuccine, assieme ai frutti di mare.

3 - Prepariamo il pesto di rucola e semi di girasole
Laviamo e asciughiamo con cura la rucola, inseriamola nel mixer aggiungendo i semi di girasole, parmigiano e pecorino, l’olio e.v.o. e frulliamo per pochi secondi aggiungendo olio se la consistenza della crema ottenuta non ci convince.
Io di solito non aggiungo sale al pesto per via del gusto sapido dei formaggi.

4 - Prepariamo il condimento ai frutti di mare
Laviamo bene le cozze e le vongole, sgusciamo e priviamo i gamberi del budello nero.
Versiamoli in una casseruola dove abbiamo fatto rosolare uno spicchio di aglio schiacciato e mezzo peperoncino fresco tagliato a rondelle sottili, versiamo poco meno di mezzo bicchiere di vino bianco (io ho usato della Falanghina) e facciamo cuocere a recipiente coperto. Quando i molluschi si saranno aperti, togliamo dal fuoco, eliminiamo la maggior parte dei gusci, lasciandone un paio per l’impiattamento e filtriamo il liquido di cottura.

fettuccine mare e confit dettaglio1
 
Punteggio 4.29 (56 Voti)


sabato 22 marzo 2014

Spaghetti di riso alla thailandese

Qualche giorno fa, mi sono imbattuta in un sito di cucina vietnamita www.bepnhata.com

Incuriosita da molte presentazioni, mi sono lasciata trasportare e sono calata come un lanzichenecco all'International Food Store dietro casa, brandendo il bancomat con aria molto pericolosa, almeno questa è stata l'impressione del mio compagno.

Ad ogni modo, ho fatto scorta di spezie, frutta secca e cereali, pasta di riso, di soia, salsa di pesce, di soia dolce e di soia "strong", e pure tre tipi di curry, magari poi mi scappa da rivisitare un pollo tandoori, chi può dirlo.
Mai mettere limiti alla fantasia in cucina!
 
Quindi ho scelto una ricetta thai. Che centra dite, in effetti... ma tant'è. 
The winner is:  Spaghetti di riso alla thailandese.
Cosa fare per preparare questo piatto, le mie solite due porzioni.
 
Prima di tutto mettete in ammollo circa un etto di spaghetti di riso in acqua tiepida per circa 10 minuti e nel frattempo....Tagliate 100gr di  tofu a bastoncini, due spicchi d'aglio a pezzetti, pulite e lavate 50gr di germogli di soia, tritate uno scalogno, ma se avete un cipollotto fresco è meglio.



Prendete il wok o una pentola larga e pesante. Scaldatelo, versate l’olio e rosolate una manciata di arachidi, poi toglieteli e metteteli da parte. 

Aggiungete aglio e cipollotto, e il tofu e fate cuocere fino a che iniziano a scurire.

Scolate gli spaghetti di riso e versateli nel wok, mescolando bene per evitare che si attacchino. 

Unite succo di un lime, un cucchiaino da caffè di zucchero, un cucchiaio da minestra di salsa di pesce (acquistatela in qualsiasi negozio di alimenti etnici o anche in un grande supermercato) e un peperoncino rosso medio.

Volendo la salsa si può anche preparare in casa con un bel fumetto di pesce ristretto con maggioranza moscardini e calamari.  

Continuate a cuocere a fuoco vivo.
 

Spostate gli spaghetti da una parte per far posto ad un uovo, rompetelo e fatelo cuocere come se doveste preparalo strappazato. Mescolatelo poi agli spaghetti. 
Unite 6 gamberoni o mazzancolle precedentemente pulite e private del carapace e mescolate. Aggiungete i germogli di soia e mescolate. 
Gli spaghetti dovrebbero risultare morbidamente aggrovigliati.

Versate su due piatti e spolverate con le arachidi tostate e frantumate in precedenza.


giovedì 20 marzo 2014

Quenelle di trota salmonata

Pubblico questa ricetta dietro richiesta di Perry LOH ‬. 

Cercherò di aiutarmi con immagini anche prese da web, visto che le mie di quenelle, le ho preparate (e mangiate!) qualche mese fa e non ho documentato tutte le fasi.

Al mio solito, ho preparato questa ricetta per due persone ed ho preso: 1 trota salmonata, 1 uovo, 1 carota, prezzemolo, pan grattato, aglio, sale, erba cipollina e limone per guarnire. 

Ho pulito bene la trota togliendo tutte le squame, l'ho inserita nella vaporiera e l'ho lasciata cuocere per circa 20 minuti.  

A parte ho lasciato cuocere la carota e nell'attesa ho tritato molto fine aglioprezzemolo.

Una volta cotto, ho tolto la pelle e tutte le lische al pesce per poi sbriciolarne la polpa in una ciotola dove

ho aggiunto la carota cotta, l'uovo, aglio e prezzemolo tritato. 

 

Ho amalgamato, aggiustato di sale e aggiunto il pan grattato fino ad ottenere un composto adatto a formare le palline ovali usando due cucchiai, le quenelle appunto.

Le foto descrittive per la preparazione delle quenelle le ho prese da lecuocheindispensa.blogspot.com 

Per non avere troppo materiale sulla superficie dei cucchiai ogni volta che se ne forma una, consiglio di bagnare ogni tanto le posate in una ciotolina con acqua calda.

Per la cottura, è possibile sia friggerle in padella con abbondante olio caldo.
In questo caso consiglio di infarinare prima le quenelle e poi ripassarle nel pan grattato.

Oppure, e questa è stata la mia scelta, si possono cuocere in forno caldo a 180° per circa 10 minuti, irrorandole con un filo d'olio.
 
In entrambe i casi, qualche fettina di limone non trattato e due, tre fili di erba cipollina, faranno una sobria decorazione. 
 

mercoledì 12 marzo 2014

L'arte di decorare e presentare il piatto


 La decorazione dei piatti è un aspetto essenziale della gastronomia ed è forse quello che maggiormente ci aiuta a cogliere lo stile di chi opera in cucina. 
Alcuni addirittura considerano la presentazione del cibo una metafora della forma mentis propria di un’intera società o periodo storico; basti pensare ai grandi apparati scenografici dell’epoca rinascimentale o alle monumentali sculture neoclassiche di grasso e zucchero del XIX secolo. 



Ai giorni nostri prevale invece la ricerca dell’essenziale, la semplificazione e la destrutturazione delle forme: le decorazioni tendono a mettere in risalto il piatto senza sopraffarlo, si ispirano spesso a ingredienti contenuti al suo interno e presentati in forma differente.

Un altro esempio dell’incidenza dell’elemento culturale nella presentazione di un piatto:
in Occidente, a causa della postura che si assume a tavola, il piatto viene visto dall’alto ed è in genere concepito in modo bidimensionale, come un quadro;  in Oriente, invece, dove il cibo è tenuto quasi a livello degli occhi, la presentazione include sempre anche una dimensione verticale. 

L’unico aspetto indiscutibile è che non si mangia più solo con la bocca, ma anche con gli occhi: ciò che è bello a vedersi può sembrare più buono nel momento in cui lo si gusta.
 
Le possibilità di decorazione sono molteplici e variano in base al tipo di ricetta e agli ingredienti che la compongono. 

Occorre però tenere presenti alcuni criteri di base sulla disposizione spaziale degli alimenti, le forme, gli ingredienti e l’utilizzo dei colori. Se, per esempio, utilizzate un piatto tondo, dovete inevitabilmente posizionare la vivanda nella zona centrale, disporvi attorno l’eventuale salsa e aggiungere nella parte superiore un elemento decorativo.
 
Le possibilità di decorazione sono molteplici e variano in base al tipo di ricetta e agli ingredienti che la compongono. 

Occorre però tenere presenti alcuni criteri di base sulla disposizione spaziale degli alimenti, le forme, gli ingredienti e l’utilizzo dei colori. Se, per esempio, utilizzate un piatto tondo, dovete inevitabilmente posizionare la vivanda nella zona centrale, disporvi attorno l’eventuale salsa e aggiungere nella parte superiore un elemento decorativo.




Un’ulteriore possibilità è giocare con le forme: potete ripetere la stessa figura geometrica con dimensioni differenti, oppure abbinare tra loro forme diverse.
Nel primo caso, si possono disporre alcune fette leggermente sovrapposte per formare una semicurva o un anello centrale; nel secondo caso, si può sviluppare verticalmente la figura alternando gli elementi, oppure disporre trasversalmente la forma diversa sulla vivanda principale.
 Nel gioco dei colori gli antipasti, più di qualsiasi altra portata, si prestano a realizzare infinite varietà di giochi cromatici, che possono costituire veri e propri messaggi, impliciti o espliciti, per i nostri commensali. è quindi necessario conoscere il significato attribuito ai vari colori, per meglio abbinarli nella presentazione di un piatto. 

Il nero ha da sempre un significato ambivalente: esso è simbolo di fecondità e al contempo di morte, del bene e del male. 
Gli alimenti di colore nero generalmente non sono ben accettati, salvo qualche rara eccezione, come il caviale e il nero di seppia, alimenti che assumono un fascino magico, erotizzante ed esclusivo. 




Nella cultura occidentale il bianco è simbolo di purezza, ma nell’alimentazione viene spesso associato alle diete (si dice infatti “mangiare in bianco”). 
 
  L’oro è il colore del sacro, dell’eleganza, dell’esclusività: lo zafferano ne è il degno rappresentante gastronomico e già nell’antichità, in Oriente, veniva utilizzato nella triplice funzione culinaria, magica e terapeutica; anche il tuorlo, simbolo di vita, esprime sacralità. Attenzione, però, poiché il giallo tenue è simbolo di tradimento.


 
 Il rosso è il colore della passione e della forza; nelle sfumature del porpora esprime regalità, potenza e lusso. Non può mancare nel piatto, essendo caldo e invitante, ma non deve neppure prevalere, perché può creare distacco.

L’arancione è anch’esso passionale, ma in modo diverso, più sottile e riposante; la percezione che ne emerge è di “benessere”: utilizzatelo per trattenere l’ospite. 


 Il verde e il marrone sono invece colori che esprimono semplicità, tranquillità, salute e salubrità: le salse verdi e le erbe aromatiche in particolare danno il senso della familiarità, del “ritorno alla natura”.







 Il blu e l’azzurro appartengono a un altro mondo, quello del cielo e degli dei: ne consegue che sono poco apprezzati negli alimenti, anche per il senso di freddezza e distacco che infondono.

Quenelle




Le quelelle sono preparazioni classiche della cucina internazionale.
Di solito come composto si utilizza una farcia, una mousse o una purea che può essere disposta direttamente nel piatto, come nel caso di spuma di prosciutto, oppure cotta e servita, come nella foto di esempio.



Il modo migliore per preparare queste formine ovoidali è immergere due cucchiai da minestra in acqua calda e usarne uno per prelevare una buona quantità di composto e l'altro per modellare passando il composto da un cucchiaio all'altro fino a che non si ottiene la forma desiderata, scartando nel caso, l'impasto in eccesso.



Farce

Quando abbiamo bisogno di un composto per farcire, dobbiamo necessariamente amalgamare vari ingredienti crudi o cotti, sempre tritandoli in modo molto fine e uniti da un elemento grasso, come ad esempio la panna, oppure da un composto a base di amido, come la patata bollita o la mollica di pane, 

Ad esempio la classica farcia spumosa, che ha una buona consistenza e un gusto piuttosto delicato.
Ingredienti: 250gr di polpa molto magra a seconda dei gusti da scegliere tra vitello, pollo, tacchino, pesce, crostacei - 1,5 o 2 dl di panna fresca - 1 albume - 1 cucchiaio di brandy - aromi a piacere - sale - pepe bianco.

Una delle carni consigliate per ottenere la giusta consistenza è quella di tacchino che trattiene molta acqua mantenendo soda la sua struttura. 
In questo caso si può anche usare mezzo albume per amalgamare la farcia.
La carne di pesce freschissimo è molto elastica quindi porta ad un risultato migliore rispetto a quello surgelato (i cristalli di ghiaccio tendono a denaturare le proteine del pesce).
Salmone, sogliola e rombo sono pesci particolarmente ricchi di albumine, così da diminuire la dose di albume.
 In caso di incorporo di panna, questa farcia è meglio passarla al setaccio.


Questo genere di farcia si può guarnire con lamelle di tartufo o prosciutto a dadini ma anche con verdure cotte, a piacere.

Risotto al limone, zafferano e dadini di pancetta semi croccante

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Oggi dal frigorifero mi è arrivato un chiaro messaggio: "Ecco, non mi consideri più, non mi riempi più, non scruti più il mio contenuto con il desiderio di creare ricette da quei quattro ingredienti che custodisco con cura..."  
L'elettrodomestico si che sa come stuzzicarmi  il senso di colpa da mancata spesa quotidiana. Va bene, va bene. Messaggio ricevuto. Vediamo cosa abbiamo quì.
Un paio di limoni non trattati dal giardino di zia Flaminia, il fondo di una bottiglia di Passerina del frusinate, il barattolo del brodo vegetale preparato ieri, l'immancabile parmigiano reggiano, burro e due fette di pancetta tagliate spesse. 
Niente uova, quindi eliminiamo subito l'idea della classica carbonara. 
Manca solo una passatina nella dispensa dove raccatto zafferano, riso carnaroli e uno scalogno.
Ed ecco che sono pronta per preparare un gustoso risotto, mediamente ricco in fatto di calorie, cercherò di restare sotto le 500, che per un primo piatto non a base di verdure non è mica facile!
Taglio finemente lo scalogno e lo lascio appassire con una noce di burro
Spruzzo col vino bianco, lascio evaporare e aggiungo il riso per rosolarlo appena un po'. 
Intanto spremo il succo di limone che aggiungo subito al riso per farlo assorbire, così da lasciare che i chicchi ne prendano il profumo, poi aggiungo lo zafferano.
Proseguo con la classica cottura del risotto, aggiungendo il  brodo vegetale quando serve, fino a cottura ultimata. Nel frattempo rosolo la pancetta tagliata a dadini piccoli, in una padella antiaderente fino a farla diventare un pò croccante.
Appena prima di mantecare col restante burro, aggiungo la scorza del limone grattugiata.


Bene, si può portare in tavola, ma prima decoro il riso con una spolverata di scorza di limone che ho grattugiato nel parmigiano e il risotto da 474 calorie a porzione è pronto per essere gustato!

venerdì 7 marzo 2014

Torta di mele, quasi crostata, morbida dentro, croccante fuori e semi light!

Come si fa a convivere con chi adora la tua cucina, va letteralmente pazzo per i tuoi dolci però, mannaggia la miseriaccia, mangia pure i tavoli senza mettere su nemmeno un filo di ciccia mentre invece io...
No, dico, a colazione è capace di mangiarsi mezza confezione di biscotti Osvego Gentilini, e come si compete con questo!

Vabbè, aguzzo l'ingegno culinario di rivisitazione classiche ricette togliendo buona parte dell'apporto calorico.
Approfitando dell'adorazione per le mele di entrambe decido per una crostata di mele.
Alla sfoglia o la frolla ricchissime di burro che in questa occasione respingo con un fermissimo "vade retro",  preferisco la pasta brisée.

La preparo sostituendo il burro con l'olio e la lascio riposare in frigo per circa 30 minuti avvolta nella pellicola trasparente.
Intanto lavo bene due mele renette rigorosamente non trattate, tolgo il torsolo e le affetto con tutta la buccia, mi piace l'idea dell'effetto colore una volta affettata.


Le dispongo a raggiera sulla pasta stesa formando più strati, così il ripieno sarà più gustoso, già lo pregusto...ARGHHH!!! LA DIETA! ufff...vabbè...
Poi, l'unica concessione poco light, monto a neve due albumi assieme a 20 gr di zucchero al velo, come si prepara una meringa, e lo verso sulle mele.

Potrei accontentarmi così, no!?! Macché. 
Noto che nel cestino di vimini ci sono ancora le nocciole che mi ha portato Anna quando mi ha chiesto di prepararle i tozzetti, ed è un attimo!
Prendo una manciata di nocciole, le trito grossolanamente e le spolvero sulla superficie della torta. 


E' fatta. Ora non resta che infornare. 
A 180° per 35 minuti, regolatevi non solo dalla brunitura della pasta ai bordi ma anche dalla leggera meringa che avrete in superficie. 


Merenda quasi light assicurata! 
Quasi, perché una fetta di questa delizia mi regala 317 calorie! 
Eh si, siamo nate per soffrire... Buona crostata a tutti!