lunedì 2 dicembre 2013

Torta Foresta Nera riveduta all'Arancia

Ci sono volute due settimane di prove e altrettanti chili in più elargiti a piene mani agli amici, che da buoni amici li hanno condivisi, per arrivare ad un risultato che non facesse rimpiangere l'uso del grano in una preparazione dolce.
L'occasione è stata il compleanno di Delfina, amica celiaca ma golosissima di dolci, stanca delle basi alla meringa e adoratrice dell'accoppiata cioccolato e arancia.
Ecco il risultato finale, che ha anche gareggiato assieme ad altre torte casalinghe a Eataly, domenica 1 dicembre.

Per il pan di spagna al cioccolato ho utilizzato 6 uova, 200 gr. zucchero, 4 cucchiai acqua bollente, 30 gr. zucchero a velo, 150 gr. farina di riso, 50 gr. fecola di patate, 30 gr. cacao amaro in polvere.

Ho mescolato i tuorli d’uovo insieme allo zucchero e ai cucchiai d’acqua, separatamente ho montato a neve gli albumi con lo lo zucchero a velo per poi unirli al composto uova e zucchero.

Aiutandomi con un passino, ho aggiunto gradualmente la farina e la fecola uniti al cacao, mescolando con delicatezza dall’alto verso il basso.
Ho inserito l'impasto in una teglia imburrata e infarinata e lasciato cuocere in forno a 180° per circa mezz'ora.

In attesa della cottura del pan di spagna al cioccolato, ho preparato la bagna.
Ho spremuto due arance succose e le ho unite a 100 gr. acqua e 15 gr. zucchero in un pentolino su fuoco dolce aggiungendo anche alcuni ritagli di scorza di arancia tagliata molto sottile che poi mi servirà per la guarnizione.



A questo punto si toglie la teglia dal forno e si lascia raffreddare completamente il pan di spagna per poi tagliarlo in  fette uguali. E se non è ben raffreddato il taglio potrebbe essere una impresa impossibile!

I tempi sono perfetti, quindi ora si prepara la ganache con 250 ml di panna da montare, 200 gr di cioccolato fondente 70%, 50 gr di burro.
Si versa la panna in un pentolino
sul fuoco a fiamma bassa mescolando con un cucchiaio di legno, fino ad arrivare quasi a bollore. 
 

Taglio il cioccolato a pezzi grossolani e lo unisco alla panna 
continuando a mescolare fino a quando non sarà diventato 
  un composto omogeneo, poi si spegne, si unisce il burro e si lascia riposare fino a quando sarà raffreddata allora si monta per raggiungere una consistenza cremosa e soffice.

Ora è il momento di preparare la crema chantilly all'arancia.
Cominciamo dalla crema pasticcera, occorrono: latte 500 ml, zucchero150 gr, Maizena 50 gr, 6 uova, scorza di arancia non trattata in fette spesse(così da toglierle appena il latte raggiunge la giusta temperatura), un baccello di vaniglia.
Come procedere. Inserisco in un pentolino medio tutto il latte lasciandone da parte solo mezzo bicchiere, che servirà nella fase finale, e la scorza di arancia con i semi del baccello di vaniglia. Lascio scaldare a fiamma media per spegnere non appena comincia a bollire.
Nel frattempo sbatto bene i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa.
Verso lentamente all'interno della crema, un terzo del latte, che nel frattempo si è raffreddato continuando a mescolare.
Con lo stesso setaccio di prima unisco la maizena poco alla volta, mescolando ancora.
Verso poi il tutto nella pentola con il latte fatto bollire in precedenza. Riporto ad ebollizione, sempre mescolando.
Appena bolle, abbasso la fiamma e continuo a mescolare ancora per circa 3 minuti.
Ricordate il mezzo bicchiere di latte messo da parte prima? Bene, è il suo turno adesso! Si aggiunge a filo continuando ovviamente a mescolare per evitare di formare grumi.

Quindi si può spegnere il fuoco e lasciare raffreddare la crema, avendo l'accortezza di coprirla con una pellicola trasparente per mantenerla liscia ed omogenea.
Bene. Riepiloghiamo.
Il pan di spagna al cioccolato, la bagna all'arancia sono pronti e raffreddat, crema per chantilly e ganache stanno riposando.

E' il momento della prova del taglio.
Divido il pan di spagna in due parti e con l'aiuto di un pennello in silicone ne bagno entrambe le parti con lo sciroppo ottenuto prima.
Mentre il liquido si assorbe, monto la panna molto ferma, senza aggiungere zucchero e l'aggiungo alla crema.
Ecco la chantilly all'arancia pronta per essere spalmata.
La torta ora è formata da due strati di pan di spagna al cioccolato con un ripieno di chantilly all'arancia, bisogna ricoprirla con la ganache e per farlo mi aiuto con un leccapentola morbido in silicone e una spatola da cake design (ideale sarebbe avere quella ad angolo retto visto che la mia torta ha una forma rettangolare).
Spalmo la ganache sia sui lati che sulla superficie della torta, poi prendo dal freezer la tavoletta di cioccolato fondente e col l'aiuto di un pelapatate creo i riccioli per la copertura che unisco alle sottili fettine di scorza d'arancia precedentemente caramellate.




martedì 19 novembre 2013

Cena di Compleanno da Lina



 Bignè di Alghe con Mozzarella e Alici
Insalata di Mare agli Agrumi
Mini Burgher di Manzo al Pistacchio di Bronte
Torta rustica Zucca e Patate

Pinzimonio a modo mio:
- Mazzancolle in salsa di Carote
- Acciughe e cuore di Sedano
- Salmone in salsa al Finocchio



Torta rustica Indivia e Salsiccia
Tortino Mele e Carciofi
Rotolini di Pollo porchettato
Pesce Spada ammuttunatu
Fettuccine integrali al pesto di Pistacchi e Arancia
Crostata con marmellata Albicocca e Pere
Fazzolettini alle Mele
Torta di Compleanno al Cioccolato fondente, Arancia e More

giovedì 31 ottobre 2013

Buffet di Halloween


Stasera accontento anche i nostri amici vegetariani, proponendo un menù con secondo piatto alternativo. Tutte le ricette sono calcolate per porzioni singole, tranne quella del Coniglio che è per 4 persone. 
Moltiplicate tutto per il numero dei vostri commensali.



Succo e denti di Melograno: una spruzzata di sciroppo di granatina, una spruzzata di succo fresco di lime, 4 shortini di spremuta di melograno - va bene anche il succo in brik - acqua tonica  - melograno in chicchi.
Mescolare insieme granatina, succo di melograno e succo di lime. Versare nel bicchiere, mescolare e aggiungere acqua tonica. Decorare lasciando cadere in ogni bicchiere i chicchi di melograno che sembreranno denti.

Nidi di Serpenti: 1/2 patata - olio di semi per friggere - 2 scampi - 1/2 cipollotto - 1/4 di peperone rosso - 1/4 avocado - 2 olive nere - zucchero, senape granulosa, aglio, succo di limone olio e.v.o. q.b. - spiedini per cocktail
Cuocete gli scampi in acqua salata, scolateli e fate freddare. 
Nel frattempo tagliate la patata a julienne molto fina, inseritela in un colino in modo da coprirne completamente la superficie, inserite il tutto in un altro colino leggermente più piccolo. 
Friggete in olio ad immersione. A cottura ultimata, sganciate i due colini e appoggiate il cestino di patata fritta su un foglio di carta assorbente.
Sgusciate gli scampi lasciando attaccate le code ma togliendo la vena scura che vedete lungo il dorso. Tagliate molto sottile la parte verde del cipollotto senza staccarla dalla base e sfrangiatela.
Prendete il peperone rosso, togliete i semi e tagliateli con l'aiuto di un piccolo coppapasta o con le formine per i biscotti. Stesso metodo per tagliare l'avocado. Snocciolate le olive.
In una ciotola unite gli scampi, i cipollotti, il peperone e le olive. In un altra ciotolina amalgamate aglio schiacciato, il succo di limone, olio, zucchero e la senape granulosa.
Condite scampi e verdure con questa salsa, coprite e lasciate marinare per un paio d'ore, mescolando di tanto in tanto. Estraete gli ingredienti dalla marinatura e infilzateli, alternandoli, sugli spiedini partendo dagli scampi (girateli a esse, per un risultato serpentesco!), poi i cipollotti, il peperone, l'avocado, l'oliva.

Paccheri con Zucca e Nocciole: 80gr di paccheri - 100gr di zucca - 4 nocciole tostate - una noce di burro - vino bianco secco, rosmarino, sale e olio e.v.o. q.b.
Sbucciate la zucca e tagliatela a cubetti. Fatela rosolare assieme all'olio ed a qualche ago di rosmarino, sfumate con un po' di vino e poi lasciate cuocere scoperto a fuoco dolce fino a renderla morbida ma non sfatta. Cuocete la pasta in acqua bollente salata, scolatela e mantecate nella padella assieme alla zucca e al burro. Macinate grossolanamente le nocciole tostate e spolverateci i paccheri.

Mini burgher di Lenticchie con sfoglie di Topinambur fritto: 50gr di lenticchie già ammollate in acqua - 1/2 carota - 1 patata piccola - 20gr di ceci lessati - 20gr di ricotta fresca - burrosale e pangrattato q.b.
Fate cuocere le lenticchie con la carota e la patata, poi scolatele, schiacciatele con lo schiaccia patate assieme ai ceci. Aggiustate di sale. Unite la ricotta e pangrattato in quantità sufficiente ad ottenere  polpettine di una consistenza morbida ma non troppo da rompersi. Una volta preparate, schiacciare col palmo della mano le polpette e rotolatele anche ai lati, fino ad ottenere un piccolo hamburgher. Adagiare su ogni mini burgher una piccola noce di burro, poi cuocete in forno a 180° fino a completa doratura.
Accompagnate con fette di Topinambur fritto, esattamente come friggereste delle patate.


Coniglio all'Uva: coniglio - salvia - pinoli - gherigli di  noci -uva bianca - vino bianco secco - olio e.v.o. - sale - pepe  
Pulite il coniglio e tagliatelo a pezzi. In una padella fate rosolare l'aglio con un filo di olio, fateci dorare bene la carne e sfumate col vino. Salate, pepate e fate cuocere per 20 minuti. Lavate l'uva, mettete da parte qualche acino da cuocere intero e  per guarnire,  del resto spremetene il succo. Mettete tutto nella padella con la carne aggiungendo i pinoli e le noci. Togliete dal fuoco.
Trasferite il tutto in una pirofila da forno e completate la cottura a 180° per circa mezz'ora, spennellando ogni tanto con olio e fondo di cottura. Servite caldo.

Dolcetto di Strega Ubriaca al Cioccolato fuso. Per ottenere 40 pezzi occorrono: 120gr di panna fresca - 160gr di cioccolato fondente spezzettato - 2 cucchiai di liquore Drambuie (sostituibile con Rhum) - zucchero al velo setacciato.

Fate bollire la panna in una casseruola alta fino a che si è ridotta della metà. Toglietela dal fuoco, unite il cioccolato, coprite e lasciate riposare finché il cioccolato si scioglie completamente. Incorporate il liquore mescolando bene. Mettete il tutto in frigorifero e lasciate solidificare fino a quando inserendo il cucchiaio di legno, questo non rimane dritto.
Passate il composto in una tasca da pasticcere e inserite la bocchetta liscia. Spremete cordoncini di impasto su un vassoio dove avete steso della pellicola alimentare. Inserite subito in freezer.
Quando il composto è completamente rassodato, tagliate i cordoncini in pezzi uguali, incidete qualche riga orizzontale come per imitare le nocche delle dita, reinseriteli nel freezer e lasciateli lì fino al momento di servire. Spolverate con zucchero al velo solo una delle due estremità e segnate il contorno della simil-unghia con del cioccolato fondente liquido.






sabato 26 ottobre 2013

Una Torta Moretta rivisitata da... una Cuoca Morona

Ebbene si, lo confesso non ho ancora capito cosa fa letteralmente impazzire i ragazzini verso la Torta Moretta.
Si, vabbé, c'è il cioccolato e la morbidezza dell'impasto è cintura nera di morbidezza, ma poi?
Ari si, ari vabbé c'è pure la panna e allora?
E allora mi sfizia studiare una ricettina più sfiziosetta!
Sò fastidiosa, eh!?!

Mi armo di ciotola e 5 tuorli che mescolo con un cucchiaio di legno assieme a 125gr di zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, l'uovo sbattuto che spesso (mai abbastanza, però) gustavo a colazione la domenica mattina.  Setaccio 125gr di farina che incorporo al mega zabaione aggiungendo 40gr di cacao amaro e qualche goccia di estratto di vaniglia.
Aggiungo 100gr di mandorle tritate, una tazzina di caffé ristretto  e mescolo finché tutto è ben amalgamato.
Monto gli albumi a neve ben ferma e li incorporo lentamente girando il cucchiaio di legno dal basso verso l'alto.

Questo composto lo inserisco in un sac à poche, imburro e infarino una placca da forno e con l'impasto formo 3 dischi uguali di circa 20 cm, che cuocio in forno caldo a 180° per circa mezz'ora.
Quando sarà cotta e raffreddata a dovere, la taglierò in tre dischi uguali.

Nel frattempo lascio fondere a bagnomaria 200gr di cioccolato alle nocciole tritato e lo spalmo sul primo disco di impasto. Faccio la stessa cosa con 200gr di cioccolato bianco ma lo verso su un foglio di carta vegetale e lo stendo con la spatola fino ad ottenere uno spessore di circa 2 mm.
Mentre aspetto che il disco di cioccolato si raffreddi, monto bene 3dl di panna fresca non zuccherata.

Ora è il momento di montare la torta.

Sulla prima base col cioccolato alle nocciole, spalmo una quantità sufficiente di panna, poi adagio il secondo disco, spalmo ancora panna e posiziono il disco di cioccolato bianco sul quale poggio l'ultimo disco di impasto.

Ora è il momento di colare la copertura con i 200gr di cioccolato fondente tritato e portato a lieve ebollizione a bagnomaria con aggiunta di 1dl di panna fresca e 50gr di burro.

E la Morona è pronta!






venerdì 25 ottobre 2013

Cari i miei 8 chili, a mai più rivederci! - seconda parte

Proseguiamo con la condivisione di questa dieta self-made dopo il corso di Educazione Alimentare.

4° giorno: appena svegli il solito bicchiere d'acqua a temperatura ambiente o tiepida.
Colazione con una tazza di latte scremato (di soia nel mio caso) con un pugno di corn flakes o di muesli alla frutta, aggiungiamo del caffé d'orzo o té. Nessun cucchiaino di zucchero o miele stavolta.
Pranzo: 100gr di ricotta magra, una fetta di pane integrale e verdure alla griglia in quantità!
Qui c'é da sbizzarrirsi con zucchine, melanzane, peperoni e anche cipolle, che alla griglia sono buonissime.
Per i siciliani di zona sudest raccomando le cipolle tipo "giarratana", davvero speciali!


Cena: 200gr di filetto di persico al cartoccio, insalata mista a volontà, un frutto.

Prima di andare a dormire, un infuso a base  di tarassaco.

5° giorno:   Colazione con caffé d'orzo zuccherato con un cucchiaino di zucchero di canna, due fette di pane integrale tostato su cui spalmare un cucchiaino di miele.
Pranzo insalata mista a volontà a cui potete aggiungere anche una rapa rossa fresca grattugiata, una ciotola di ceci al profumo di garofano. 
Cena  80gr di riso pilaf con verdure, a seconda dei vostri gusti, 100gr di fesa di tacchino alla griglia e un frutto di stagione. 

Tisana della sera depurativa a base di cardo mariano, menta e liquirizia.


6° giorno: 
Colazione con una tazza di latte scremato (di soia nel mio caso) con un pugno di corn flakes o di muesli alla frutta, aggiungiamo del caffé d'orzo o té senza zucchero.
A pranzo 180gr di polpo stufato al pompelmo, potete sostituire il pompelmo col limone se lo preferite. Verdure alla griglia in quantità, una fetta di pane integrale e un frutto di stagione. 





Cena con zuppa di legumi e passato di verdure, carciofi e porcini spadellati, una fetta di pane integrale. 




Alla sera, infuso a base di betulla verrucosa.







7° giorno: Ci ricordiamo il bicchiere d'acqua tiepida al risveglio? Ok!
Colazione con caffé d'orzo e yogurt bianco magro, una fetta di pane integrale 
tostato con un cucchiaino di miele spalmato sopra.





A  Pranzo 80gr di riso al limone, 180gr di alici in verde, freschissime, zucchine grigliate in quantità a piacere, un frutto di stagione.



Cena con 200gr di  insalata belga a cui aggiungere un finocchio tagliato a fette e 120gr di mini cotolette di tacchino o pollo.
Dopo cena, tisana della sera depurativa a base di cardo mariano, menta e liquirizia.

Mini Strudel


E' chiaro che se volessi archiviare questa ricetta nella sezione Facilissimo potrei dire di fornirvi di un rotolo di pasta sfoglia pronta, ma visto che io non voglio si parte da Facile e la pasta sfoglia la facciamo così!


In una terrina amalgamate 220gr di farina con  1 uovo, 4 cucchiai di acqua tiepida, 2 di olio e una presa di sale
Lavorate la pasta. Trasferitela sula spianatoia infarinata e lavoratela ancora per 10/15 minuti.
Formate un panetto e lasciatelo riposare per un ora. Sbucciate e affettate 2 pere e 2  mele, unitele a 10 noci e 100gr di mandorle a pezzetti, a 150gr di albicocche precedentemente ammorbidite in mezzo bicchierino di brandy e la metà di 50gr di zucchero di canna.

Ricavate dalla pasta 8 rettangoli medio/piccoli.

Sciogliete 100gr di burro a bagnomaria, spennellatene metà sui ritagli di pasta e fate raffreddare.
Cospargete col resto dello zucchero e spalmateci tutto l'impasto, lasciando libero un margine ai bordi di ogni ritaglio.
Richiudete i ritagli di pasta formando dei piccoli rotoli e metteteli in una pirofila su un foglio di carta forno. Spennellate la superficie dei rotolini col resto del burro e cuocete in forno già caldo a 200° per 25/30 minuti.




Servite cosparso di zucchero al velo e se volete proprio fare i golosastri, e soprattutto passare alla fase Medio affiancateci una pallina di gelato alla crema di limone alla siciliana. 
Come? Con la ricetta artigianale della zia Maria, chiaramente senza gelatiera, sennò tornate al livello Facilissimo!

Da 2 limoni non trattati togliete la buccia, escludendo la parte bianca, e ammorbiditela in acqua per un paio d'ore. Poi spremete tanti limoni fino ad ottenerne un bicchiere da bibita quasi pieno, filtratelo e mescolatelo a poco più di 100gr di zucchero e incorporatevi lentamente a filo mezzo litro di latte.
Scolate le bucce dall'acqua, asciugatele e tagliatele a striscioline molto sottili e poi a pezzetti, quindi unitele al composto mescolando con un cucchiaio di legno e poi riponete in freezer per circa 20 minuti. 
Quindi, portate l'impasto su un fornello e cuocete a bagnomaria fino a quando non diventerà morbido. Toglietelo da fuoco. Montate un albume a neve ben ferma e amalgamatelo all'impasto. Non appena otterrete una consistenza cremosa, posizionate di nuovo nel freezer stavolta per almeno 3 ore, avendo cura di toglierlo e mantecarlo con una frusta a mano ogni ora.

Per renderlo più cremoso, prima di servire inserite il gelato nel bicchiere del frullatore, così da rompere i cristalli di ghiaccio che si saranno formati.




Cari i miei 8 chili, a mai più rivederci!

Grazie al corso di Educazione Alimentare che mi ha fornito dell'ennesima certificazione (...so far tutto o forse niente, da domani si vedrà...) finalmente la bilancia ha deciso per un lento ma inesorabile calo verso il basso.
Credo di aver trovato la dieta giusta, almeno fino al prossimo blocco, probabilmente tra un paio di settimane. Vabbé vorrà dire che allora ne studierò un altra!

Condivido il programma per amor di perdita di ciccia extra e fornisco ricettine su richiesta, basterà segnalarlo nello spazio di risposta in fondo al post.
Chi mi conosce sa che non amo la foglia di insalata sbattuta nel piatto e tanto meno il petto di  pollo stoppacciosamente grigliato, mi deprime solo l'idea. Indi per cui, et voilà!
Ecco come mi sto liberando dei liquidi in eccesso a cui ho affiancato molte passeggiate (il bello di abitare in montagna!) che potrete sostituire con almeno 40 minuti di cyclette o comunque di ginnastica mattutina.

1° giorno: appena sveglia, un bicchiere di acqua a temperatura ambiente o tiepida, se ce la fate. Aiuta molto a "liberarsi" delle scorie notturne
Colazione con caffè d'orzo (preparato con la moka è decisamente dignitoso) zuccherato con 1 cucchiaino di zucchero di canna (a me piace!), 2 fette di pane integrale (io preferisco tostarlo, ma fate voi).
Potete sostituire il cucchiaino di zucchero con altrettanto di miele e spalmarlo sul pane.

A pranzo 4 fette di roast beef, insalata mista a volontà (se ce la fate scondita altrimenti usate mezzo cucchiaio di olio e.v.o. e il succo di mezzo limone), una fetta di pane integrale o una patata bollita e un frutto. In questo periodo mela, pera o arancio, se ne trovate ancora di buoni: ananas.

Per la mia modifica pro umore ho unito arancia e roast beef.

Cena con una scodella di minestra vegetale, preparata con le verdure che più amate ma senza dadi, a cui potete aggiungere due cucchiai di pastina o di riso; una piccola trota al cartoccio con due zucchine alla piastra (sostituibile con una bella melanzana, io sono intollerante sigh...) e un frutto a scelta, come a pranzo, ma niente pane a meno che non vogliate rinunciare alla pastina/riso nella minestra.

Dopo cena sorseggiamo un infuso a base di tarassaco davanti alla tivvù.

2° giorno: sempre valido il bicchiere d'acqua al risveglio. Per la colazione affianco al caffé d'orzo uno yogurt magro, importante che non sia alla frutta o altri gusti, il classico yogurt bianco. Stessa scelta tra zucchero o miele stavolta a l'indecisione sarà se usarlo nel caffé o nello yogurt.

  
Pranzo con 120gr di bocconcini di tacchino con verdure julienne
(1 carota e 1 grossa cipolla stufate e 2 cetriolini in agrodolce o sott'aceto),), poi insalata mista a volontà a cui potete aggiungere anche una rapa rossa fresca grattugiata, una fetta di pane integrale o
una patata bollita e un frutto.


Cena con zuppa di legumi, insalata mista a volontà e verdure alla piastra.

Tisana della sera: betulla verrucosa, che sembra uscita da uno degli episodi di Harry Potter ma è un ottimo drenante!

3° giorno:  oltre al solito bicchiere d'acqua, per la colazione di oggi si può sostituire il caffé d'orzo con una bella tazza di poi 4 gherigli di noci oppure 6 mandorle spellate e un frutto piccolo.

Pranzo 80gr di pasta integrale al pomodoro (fate un sugo più semplice possibile), un uovo à la coque, insalata mista a volontà.

A Cena 100gr di polpettine di carne bianca con una patata e 200gr di bieta a coste o spinaci, un frutto.

Tisana della sera depurativa a base di cardo mariano, menta e liquirizia (si trova in bustine)



giovedì 24 ottobre 2013

Una finestra sul Mondo - Contest fotografico

Prima di tutto un ringraziamento a Pomponette in Cucina blog ideatore di un contest fotografico distante dalle immagini dei nostri piatti, ma comunque importante perché spesso ciò che vediamo dalla nostra finestra è fonte di ispirazione per il piatto da preparare.


Stiamo andando verso l'inverno ed è proprio nello scorso inverno che ho deciso di condividere i  miei racconti/ricette come sostegno personale ad un periodo di pesante disoccupazione.


Quindi, quale foto migliore potrei proporre se non la vista dalla finestra della mia cucina? Eccola!


Ah, la partecipazione è gratuita ed aperta a tutti. Quindi, se volete queste le regole:
  • Scrivete una e-mail a : jessica_87@msn.com 
  • Come oggetto indicate: Contest-Una finestra sul mondo
  • All'interno del testo inserite: la foto scelta (inserita anche come allegato), il link del vostro Blog con una piccola descrizione dello stesso, se vi va.
  • Scrivete un post sul vostro blog (come ho fatto io) dove siano presenti le regole del Contest, la vostra foto, il link al blog Pomponette in Cucina e il badge che troverete sul blog di Jessica.
Si parte il 20/10/2013 per finire il 03/11/2013

Che dire di più? Partecipate, partecipate, partecipate!








martedì 8 ottobre 2013

Dolce morbido all'Arancia

Arrivano le prime giornate piovose e così mi assale la voglia di dolci, ma non proprio dolci, dolci, diciamo una Dolcezza di Tiramisù!
Un breve check in dispensa e nel frigorifero...et voilà! Preparo il Dolce morbido all'Arancia.


In una ciotola capiente si sbattono 4 tuorli con circa metà di 100gr zucchero.
In un'altra ciotola amalgamate bene la
250ml panna fresca, dopo averla montata e gli albumi montati a neve e poi aggiungeteli delicatamente a 250gr di crema pasticcera, mescolando dal basso verso l'alto.

Se la comprate già fatta siamo al livello Facilissimo.  
Aiutatevi con la ricetta in fondo alla pagina  e passerete a Facile :-)

A questo punto si sbuccia a vivo
8 grosse arance succose, si affettano e si fanno sciogliere per qualche minuto in una pentola bassa con acqua assieme a circa 3/4 dello zucchero avanzato prima. 
Il risultato, raffreddato, va spremuto e poi emulsionato col liquore per bagnare i 400gr savoiardi

Si può servire nella classica vaschetta da tiramisù in plastica, ceramica
 o vetro, oppure porzionati in coppette o bicchieri, a gusto personale. 
L'importante è che sull'ultimo strato la guarnizione sia preparata con la buccia di arancia precedentemente tagliato a julienne (scartandone la parte bianca, molto amara) e caramellato in poca acqua e zucchero a fuoco medio.

 

 Ricetta classica per Crema Pasticcera. come indicata da www.cremapasticcera.it


In una casseruola lavorate 4 tuorli con 100 g di zucchero, usando il cucchiaio di legno. 
Aggiungete a poco a poco 30 g di farina, senza smettere di mescolare finché il composto risulta amalgamato. 
Versate poco per volta, e sempre girando, 1/2 litro di latte bollente in cui avete messo un po’ di vaniglia oppure un po’ di buccia di limone grattugiata. 
Ponete sul fuoco, continuate a mescolare, fate sobbollire per 3-4 minuti. 
Versate la crema in una terrina e lasciatela raffreddare girandola di tanto in tanto, perché non si formi la pellicola sulla superficie.

martedì 24 settembre 2013

Pop Corn e Sangiovese

Convalescenza. Mi annoio, manco a dirlo.
E allora rifletto. Cosa sto guadagnando da questo periodo post operazione tunnel carpale?
Beh, innanzitutto sto sveltendo e migliorando la manualità della mano sinistra sulla tastiera, in velocità e precisione che nemmeno quando ho imparato a battere a macchina a tastiera cieca.
Poi, pur mantenendo la biro in pericoloso equilibrio tra "pimice e pomice" come direbbe Totò, riesco a riprodurre la mia firma come fossi al sesto margarita e dovessi firmare un verbale di polizia stradale: sghimbescia ma riconoscibile.
Considerando che ho persino pulito le zone di appoggio in cucina riordinando alla meglio impiegandoci "solo" il triplo del tempo standard, mi sono detta: "Vabbè, allora cucino qualcosina!".

Mi sono ricordata di aver letto on line una ricetta dal nome intrigante pop corn di pollo made in U.S.A.- ma và!?! - e ho deciso per l'esperimento di emulazione.

Ho preso un petto di pollo e l'ho tagliato prima a striscioline e poi a cubetti.
In una ciotola ho unito la farina, 1 cucchiaino di  spezie miste tra curry, cannella, pepe bianco e sale, e ho usato questo mix di farina e spezie per infarinare bene i pezzettini di pollo.
Poi, aiutandomi con un colino ho tolto la farina in eccesso.
Ho versato dell'olio di semi di arachide in una padella e ho lasciato che raggiungesse la giusta temperatura per friggere.
Nel frattempo ho sbattuto 2 albumi non montati con poco meno di mezzo bicchiere di latte in una pirofila.
In un'altra pirofila con del pangrattato a grana grossa (evviva il pane che avanza in credenza!) ho impanato i cubetti di pollo passandoli però prima nell'albume. 
Per chi volesse una panatura più croccante consiglio di ripetere l'operazione almeno una seconda volta. 

A questo punto l'olio ha raggiunto la giusta temperatura quindi, non vi resta che friggere e gustarli caldi.


Io ho deciso di abbinarci la mostarda di pere e uva appena avuta in regalo dall'amica Edit, che golosamente ringrazio, bevendoci su un buon bicchiere di Sangiovese, che ha insaporito i broccoli alla Catanese, scelti come gustoso accompagnamento ai pop corn di pollo. 



E così abbiamo pure equilibrato il piatto di frittini con le proprietà benefiche del broccolo!



lunedì 23 settembre 2013

Addio al nubilato cena light di Alessandra





Bocconcini di polpo al limone
Polpettine di Tacchino con zucchina avvoltolata
Involtini di Bresaola e Ricotta
Torta rustica dell'amore
Paccheri alla Norma
Chenelle di trota salmonata all'erba cipollina
Farfalle con pesto ai pistacchi e salsa all'arancia
Biscotti dolci al riso
Torta di castagna e pinoli 

sabato 10 agosto 2013

Cena Annalisa a Ponza







In questo caso la location interna era davvero sacrificata. Quindi, assieme alla padrona di casa, abbiamo scelto un menù semplice, da consumare in piedi sulla terrazza, così da godere della meravigliosa vista sul mare.

Come tutte le preparazioni delle Cuoche in Allegria, pane alle noci e pasta fatta artigianalmente e ogni portata con prodotti a chilometri zero.





Fiori  di zucca in tempura.
Fiori  di zucca al vapore ripieni di ricotta di pecora al basilico.
Mini parmigiana di melanzane. 
Fettuccine integrali al pesto rosso con semi di girasole e basilico rosso.
Involtini di alici alla sciacchitana serviti con ristretto di salsa al porro.
Tris di verdure grigliate
Tiramisù ai frutti di bosco e crema chantilly

sabato 1 giugno 2013

Cena sfiziosa da Stefania sul lungotevere

Centro tavola mangereccio con fiori di zucca e patatine alla paprika e miele
con assaggio di Bignè di alghe al forno

Insalata di mare agli agrumi
Involtini di lattuga ripieni di orzotto
Mini parmigiana di melanzane alla provola dolce
Nidi di tagliatelle al pesto di pistacchi profumato all'arancia
Nidi di fettuccine integrali al pesto di mandorle e basilico rosso
Seppie ai carciofi
Patate al forno
Sautè di verdure novelle
Fagottino di mele con gelato alla crema di limone
Dolce all'arancia  e crema chantilly


sabato 25 maggio 2013

Cena Annalisa


Per questa cena abbiamo sfornato dell'ottimo pane alle noci e di grano duro: grande Arianna!



Rondelle di patatine fritte alla paprika e miele
Spiedini ananas&asiago, pere&caciottina
Mini parmigiana di melanzane con provola dolce
Finte olive ascolane al forno
Pasticcio di riso con gorgonzola e noci
Nidi di fettuccine fatte a mano servite con pesto trapanese e basilico rosso
Arrosto al profumo di arancia  su un letto di freschissima Misticanza alla vinaigrette di arancia
Meringata alle fragole

martedì 21 maggio 2013

Cena da Claudia e Davide




Centrotavola di Fiori di Zucca in Tempura - Polpettine verdi con ristretto di sugo al basilico -
 Mini parmigiana di Melanzane -Bignè di Alghe con Mozzarella e Alici - Nidi di Fettuccine in pesto rosso trapanese - Filetto in crosta con salsa ai funghi  - Misticanza con vinagrette all'arancia -
Fazzoletti di Mele e frutta secca - Millefoglie alle Fragole




domenica 28 aprile 2013

la Colazione della Campionessa

L'effetto non troppo piacevole con cui sto ancora combattendo dopo l'esperienza chemio, è la glicemia alta. 
Come se avessi avuto bisogno di cortisone per aumentare il desiderio di dolci!
Quindi mi sono armata di schema della quantità di indice glicemico contenuto negli alimenti base e via a costruire menù ad hoc.

Tra i vari esperimenti, quello che più mi ha dato soddisfazione in qualsiasi stagione è la:
Colazione della campionessa.
Praticamente si tratta di amalgamare mezza tazza di ricotta con mezza di cereali integrali, una tazza di frutta fresca, un cucchiaino di mandorle affettate, da gustare al cucchiaio mentre si sorseggia una tazza di caffè, o té o tisana a piacere.
Se non  si è in eccesso coi chili consiglio di aggiungere una fetta di pane tostato spalmato di marmellata a basso contenuto di zuccheri.

Di solito non ho mai la giusta quantità di frutta sufficiente per una confettura a gusto unico, allora ecco che parte la confettura mix che io preparo da sola così:

Dopo aver pulito lavato e tagliato a tocchetti pere, pesche e mele golden delicious, spremo un limone e ne grattugio la scorza. Poi raschio l'interno di una stecca di vaniglia e lo unisco alla frutta dentro una pentola coi bordi alti, aggiungo circa un terzo del peso della frutta di zucchero di canna e lascio riposare un paio d'ore.
Dopodiché porto a ebollizione e lascio cuocere per 40 minuti in modo da consumare l'acqua di pere e pesche.

Quindi le ultime mosse standard subito dopo aver spento il fuoco: divido velocemente in uno o più barattoli sterilizzati e chiudo ermeticamente poi lascio raffreddare il tutto, etichetto e  conservo il barattolo un paio di settimane in un luogo buio e fresco. 
Non di più, bisogna testare le proprie opere culinarie!





lunedì 22 aprile 2013

Buffet di compleanno Benedetti






















Bignè di alghe con mozzarella e alici
Cannellini al porro e tonno come una volta
Caponatina con pizza bianca
Mini caprese dal fondo croccante
Triangoli tonno e pomodoro
Spiedini di ananas&asiago, pere&caciottina
Lasagna bianca ai carciofi
Lasagna rossa al ragù classico
Rotelline di pollo porchettato in gelatina
Insalata siciliana con arance, finocchi e olive nere
Bocconi di wurstel al forno con patate

giovedì 11 aprile 2013

Cena tra sorelle da Ilaria







Rotolini di pollo porchettato
Ceci all'aroma di garofano
Arrosticini a modo mio con bocconcini di pecora in pastella
Sgombro in polpettine di sgombro con pinzimonio di carote
Fettuccine integrali gamberi spadellati e zucchine
Tagliatelle di grano duro al pesto di pistacchi e arancia
Mini strudel di mele con crema inglese
Panna cotta allo zafferano profumata al cardamomo



venerdì 5 aprile 2013

Salsa ai Fegatini di Pollo


Eravamo più o meno alla fine degli anni settanta e  mi affacciavo all'età dell'adolescenza, spalancando la finestra.


 Salutati i giorni dei pasticcetti preparati al Dolce Forno, che comunque finivano tutti nelle fauci della famiglia, sia che si trattasse di strani biscotti bruciacchiati o mini pizzette con pezzo d'alice 'n coppa, era arrivato il momento di cimentarmi in qualcosa di più complesso.


Durante le classiche feste comandate, ci si riuniva con gli altri parenti ed io avevo in mio zio Alfonso il più temibile dei critici gastronomici.
Mitico esperto di vini e buon frequentatore di ristoranti storicamente stellati da Torino a Palermo, proprio durante una vacanza in Sicilia lo zio mi fa assaggiare un arancina di riso con sugo bianco di piselli e fegatini di pollo.

Le mie papille titillavano peggio che per la Golia degli anni ottanta e alla prima occasione di pranzo familiare, la ricerca di riprodurre quel sapore era diventata per me un ossessione.
Non avevo messo in conto di trovarmi ancora all'alba della mia passione per la cucina.
Non ero ancora assolutamente pratica nel dosaggio di certi ingredienti, specie se parliamo di interiora.
E poi, che diamine, avevo solo undici anni!
Praticamente al posto dei fegatini ho usato le rigaglie e i cuori. Risultato? Il ripieno dei simil-arancini scrocchiava! Che-te-lo-dico-affà...

Crescendo mi sono cimentata spesso con questo genere di ingredienti, adoro i crostini toscani.
Quando posso preparo mini barattoli di salsa per gli antipasti delle cenette tra amici.

Dopo anni di vari esperimenti, ho deciso per questa personale versione.
Ho preso un etto di pancetta (anche se forse sarebbe meglio il lardo) l'ho tagliato a dadini e l'ho messo sul fuoco. Chi non è a dieta aggiunga pure 80gr. di burro. Ho aggiunto i fegatini puliti e lavati, circa sei foglie di salvia (dipende dalla grandezza, di quelle del cespuglio della mia amica Luciana ne bastano quattro, sono fantastiche come aperitivo da stuzzico in pastella!) tritata assieme ad una cipolla bianca e a sei bacche di ginepro schiacciate.
Sale e pepe per chi può e poi lasciare rosolare a fuoco lento e recipiente scoperto.
Quando gli ingredienti avranno raggiunto un bel colore bruno uniforme, si spruzza con mezzo bicchiere di vino rosso, in questa occasione ho usato un Cesanese del Piglio. Una volta evaporato il vino si aggiunge un mestolo di brodo.
Quindi si copre la casseruola e si lascia cuocere lentamente per almeno 20 minuti. se si dovesse asciugare troppo, basta bagnare con altro brodo.
Al termine della cottura, si unisce una manciata di prezzemolo tritato e la scorza grattugiata di limone fuori dal fuoco.
Poi l'ho messo in un piccolo barattolo di vetro sterilizzato per conservarlo.
Volendo assaggiarlo subito è ottimo anche come sugo per pasta o riso bollito.

martedì 26 marzo 2013

Fettuccine integrali al pesto di pistacchi

Circa un mese fa ho partecipato ad uno degli incontri, a proposito di alimentazione naturale, condotto dalla dott.ssa Debora Rasio.
Nello specifico l'incontro prendeva in considerazione quale dovrebbe essere l'alimentazione di noi donne durante la menopausa e chi meglio di una nutrizionista esperta di oncologia poteva aiutarmi a diradare la nebbia alimentare che mi offusca praticamente ad ogni pasto per desiderio di cibo proibito?

No, per proibito non intendo il desiderio del consumo smodato di caviale bianco di Beluga o patè d'oca, pesce palla o cervello di scimmia ma dei più abbordabili svariati e amatissimi (da me) dolci, cioccolato in tutte le sue forme o fritti e frittini vari, a quanto pare superconsentiti anche più volte alla settimana, se abbinati a verdure crude ricche di acqua e al consumo di ananas fresco a fine pasto.

Durante l'incontro scopro che, tra i molti alimenti che aiutano il corretto funzionamento delle nostre cellule indicati dalla dottoressa, ci sono i miei amati pistacchi. Gioia, gaudio e tripudio!
Devo confessare: ne ho sempre consumati in quantità assurde, al limite dell'indigestione. Che fossi al pub o davanti ai libri (una vita fa!), durante gli aperitivi o una partita a Trivial - Dungeons - Machiavelli.
Ve l'ho detto che "c'ho 'n'età o no!?!
Insomma esito della chiacchierata, i pistacchi fanno bene al cuore e alla salute della sessualità dei nostri amati maschietti. Ve lo dico sottovoce: pare che contrastino qualche piccolo disturbo erettile. E già!


Ad ogni modo sono molto ricchi di fitosteroli, che sono sostanze in grado di ridurre l'assorbimento intestinale del colesterolo che assumiamo quotidianamente dagli alimenti, oltre che molte sostanze antiossidanti. Mi sfizia aprire la tavola al pistacchio, mirando ben oltre la sfera dello snack.
Quindi ecco il favoloso primo piatto di pasta fatta in casa profumatissimo dai cibi della mia terra padre, la sicilia.
 
Partiamo dalla preparazione della pasta all'uovo integrale : circa 90gr di farina integrale al 100% di grano tenero per ogni porzione, due uova intere (per 4 porzioni), sale e acqua.
Si amalgama la farina con le uova e il sale, se l'impasto vi sembra troppo duro è sufficiente aggiungere dell'acqua. Una volta ben amalgamato il tutto, si forma un panetto, si avvolge in un foglio di pellicola e si lascia riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Poi si stende il panetto con il mattarello, spolverando un po' di farina sulla spianatoia.
Quando la pasta è ben stesa, si ripiega più volte su se stessa e si taglia a forma di tagliolini o fettuccine, fate voi.
La salsa è meglio prepararla al momento, altrimenti richiederà molto olio durante il condimento della pasta. Servono circa 30gr di pistacchi sgusciati e non salati a porzione, il succo di un arancia e di mezzo cedro, questi per 4 persone. Olio e.v.o. un cucchiaio di pecorino, sale e pepe.
I pistacchi vanno inseriti nel mixer assieme all'olio (regolatevi a occhio, ne servono circa 100gr per 4 persone) il succo degli agrumi, sale e pepe e frullati fino ad ottenere una crema.
La crema ottenuta va amalgamata a mano con il pecorino grattugiato.

Al momento di servire, come guarnizione consiglio di spolverare con qualche pistacchio tritato grossolanamente e julienne di scorza d'arancia, chiaramente non trattata.

Indovinate un po' a chi l'ho fatto assaggiare!?!




mercoledì 20 marzo 2013

Dolce di Ricotta e Ribes

 
Questa ricetta partecipa alla sfida di Marzo 2013 Un Dolce al Mese



Circa due settimane fa ne ho preparate due porzioni alla fine di un corso di cucina a tema, ecco come:
Ho preso un etto di ricotta romana e l'ho messa in un colino per poi coprirla con un velo di garza, sotto un peso in modo da eliminare tutto il siero rimasto, mi occorreva un composto asciutto.

In una casseruola ho lavorato un tuorlo con un cucchiaio di zucchero fino a farlo diventare gonfio e spumoso, ho aggiunto poi un cucchiaio di marsala secco, mescolando con una frusta.

Ho preso una casseruola a bordi alti e l'ho messa su fuoco leggero, continuando a lavorare quasi a farla  raddoppiare di volume, senza però portarla ad ebollizione.
Una volta tolta dal fuoco l'ho lasciata raffreddare, mescolando di tanto in tanto.

Ho preso il contenuto di mezzo cestino di ribes, l'ho lavato bene in acqua molto fredda, scolato e asciugato delicatamente con un canovaccio.

In una ciotola ho mescolato molto delicatamente la ricotta, oramai asciutta, con il composto di zabaione, aggiungendo mezzo etto di mascarpone (che, volendo, può essere sostituito da altrettanta panna montata) e un'altro cucchiaio di zucchero.

Per ogni porzione ho sbriciolato due savoiardi direttamente all'interno di una coppa classica da cocktail e li ho bagnati con mezzo cucchiaio di crème de cassis, un liquore al ribes che si trova facilmente anche al supermercato.

Ho poi aggiunto un paio di cucchiai di ribes lavati e asciugati e due abbondanti cucchiaiate della crema di ricotta allo zabaione.

Una fogliolina di menta per guarnire e il dessert è pronto.

Ora serve solo qualcuno con cui condividerlo!

Salsa Antisociale


Questa Salsa partecipa al Cucinando Assaggiando Contest












L'idea di preparare questa salsa è partita per andare incontro ai problemi di ipertensione dell'amico Astolfo, grande goloso, amante della buona cucina e dei sapori forti che non disdegna di ingerire quantità pericolose (per gli altri) di aglio crudo.
Si, vabbè, che all'aglio si debba togliere l'anima, specie se in fase di germoglio verdolino, lo sa pure lui, ma vi assicuro che qualche sera fa era davvero difficile frequentare la sua stessa stanza, ma che dico "stanza", lo stesso "palazzo"!

Quindi in suo aiuto, ma soprattutto in aiuto della mia sopravvivenza, ho creato e proposto una salsa all'aglio sulla falsariga della conosciutissima salsa Alioli ma senza uova, sarebbe stata troppo delicata per i suoi gusti.
Dubito che verrebbe adottata dalla cucina catalana, madre della salsa Alioli, per condire le patate lessate! 



Allora, come ho fatto per ottenere tre barattolini di salsa: ho tolto l'anima di una decina di spicchi d'aglio.
Li ho lavorati prima a pomata con sale aromatizzato al limone e poi ho trasferito il tutto nel mortaio. 

Qui ho lavorato la pomata come fosse pesto,  aggiungendo prezzemolo tritato molto fine e olio extra vergine d'oliva a filo. Che ne dite del risultato!?!


Il "micidiale" mix anti-vita-sociale, è stato testato su:





Puntarelle alla romana comodamente adagiate su una specie di sfoglia di pane Azzimo preparato con un mix di farina di granoturco e farina bianca, olio e.v.o , sale e un pizzico di pepe.



Bruschetta di verza e alici badando bene a ripassare la verza tagliata a striscioline precedentemente sbollentata per una decina di minuti, con qualche rondella di peperoncino fresco (ma va bene anche quello secco tritato) e un bicchiere di vino bianco secco da far evaporare a fuoco medio.

Per le alici invece, ho seguito una ricetta tradizionale dei monasteri.

E qui passiamo da Facilissimo/Facile a decisamente Medio.

Importante: le alici devono essere fresche.
Dopo aver tolto le teste, lisca, coda, interiora e squame, le ho salate con abbondante sale grosso pestato e con una macinata di pepe nero; spruzzate poi con vino bianco secco e lasciate un paio d'ore a macerare su un piano inclinato.
Passato questo tempo, vanno rigirate e salate dall'altro lato, lasciandole macerare e scolare per altre due ore.

Poi, finalmente, le ho asciugate con un panno di cotone, ma se preferite non avere troppo da lavare, si possono usare anche i tovaglioli o la carta assorbente da cucina. Questi ultimi preferibilmente bianchi, senza disegni o inchiostri vari.

Una volta asciutte, ho iniziato ad inserire le alici in un barattolo di vetro a chiusura ermetica.
Sopra il primo strato di alici ho aggiunto qualche grano di pepe e di coriandolo, una foglia di alloro e una di timo e poi, le ho ricoperte con l'olio e.v.o. ben caldo.

Ho continuato così fino ad esaurimento alici, ovviamente l'ultimo strato deve essere completamente ricoperto dall'olio.
Poi si chiude il barattolo, lo si fa sterilizzare per mezz'ora e si conserva in un luogo fresco e asciutto, tentando di non farne subito piazza pulita su fette di pane tostato e burro!


martedì 12 marzo 2013

Mini rustici integrali

Questo periodo di disoccupazione mi uccide!
Non sono abituata a non avere impegni e durante la giornata, dopo aver assolto i quotidiani impegni di casalinghitudine, non so proprio cosa fare! Non ho voglia di starmene seduta davanti alla tivvù e questi giorni di pioggia e grandine piuttosto intensi bloccano anche le mie passeggiate su Montegennaro.

Ammetto che essere momentaneamente impossibilitata alla passeggiata in salita non mi è troppo dispiaciuto, vabbé, andrà meglio non appena si farà viva la primavera.
E nel frattempo che si fa? Ma si cucina! Che domande...
Quindi, metto mano al volumetto di panificazione anni '90. Cosa non ho mai provato di questi impasti? Sfoglio, che mi risfoglio e mumblo che mi rimumblo finché, ecco ci sono: i Canapè!

Già preda entusiasta di un nuovo esperimento, decido di modificare la ricetta e usare la farina integrale.
Quindi mescolo in una ciotola di vetro: 5 cucchiai di farina integrale, 2 cucchiai di farina manitobasale e 20gr di lievito di birra sciolto in acqua tiepida.
Poi aggiungo poco alla volta circa 30dl di acqua e due cucchiai di olio e.v.o. e amalgamo con le mani fino ad ottenere un impasto morbido, lo passo sulla spianatoia infarinata e lo lavoro per un po' finché il morbido diventa morbidissimo!

Lascio riposare l'impasto per una ventina di minuti e poi lo divido in più parti stendendolo col mattarello fino ad assottigliarlo bene.

Con l'aiuto di formine varie ne ricavo più porzioni possibili, alcune le lascio singole spolverandole di semi di girasolemandorle a fette sottili o semi di sesamo e le metto in cottura nel forno caldo fino a quando non prendono colore.



Altre le lavoro come fossero ravioli, riempiendole con qualsiasi avanzo rimasto in frigo e, considerando il periodo di dieta, li imbottisco di:
verza e acciughe; broccoletti e speck; carote e porri; calamari e capperi.

Senza dimenticare di spolverarli in superficie con semi oleosi vari ben tritati, ovvio.

Ed ecco il risultato finale!

Certo la "mise en place" non si può dire raffinata ma si tratta di "rustici" dopo tutto!



Cosa? Si, in effetti io sto seguendo una dieta a basso contenuto di carboidrati, e sono mooolto forte (seeeee!!!) quindi, ammetto di averne solo assaggiati un paio (beh, magari un doppio paio).

Ok, ok, li surgelo velocissimamente alla massima intensità nel mio congelatore "SalvaLaVita" (...e pure Li Fianchi...) assicurando a me stessa, ad Astolfo, Barbara, Marco e alla piccola golosissima Futura, che saranno il giusto aperitivo del prossimo fine settimana.

E se me gira, preparo pure un po' di maltagliati con la farina di castagne per la pasta e fagioli, tanto se il meteo continua così per i piatti primaverili ci vorrà tempo...



sabato 2 marzo 2013

Involtini di spada rivisitati

Una delle conseguenze positive della mia recente intolleranza alla carne di manzo e a tutto ciò che ne deriva, mi ha spinta a scegliere più spesso il pesce come alimento proteico base dei miei pasti.
Certo, che dire, ho quasi pianto nel dare addio all'amato e veloce pasto a base di bresaola con rucola e parmigiano per almeno i prossimi 4/6 mesi, ma tant'è.
M'inchino ai dati rilevati nel mio sangue e mi tuffo a mare, approfondendo la mia cultura ittica in cucina.

Questa ricetta (come tante altre) l'ho dovuta modificare, evitando di inserire nel ripieno del pesce spada sia  pomodori che peperoncino, ma voi fatelo tranquillamente!

Nel caso dei pomodori, consiglio questo metodo: una volta tolto il picciolo, fare un taglio a croce sulla sommità, immergere in acqua bollente per circa un minuto poi togliere la pelle, la parte interna con i semi e passare al forno finché non si asciuga, ma senza aggiungere lo zucchero come previsto per i pomodori confit.

Eccoci alla mia preparazione per due persone: come prima cosa il ripieno.

In una ciotola mescolo un etto di pangrattato ad una piccola manciata di capperi scrollati dal sale, qualche foglia di basilico tritato, 5 olive verdi e 5 olive nere sminuzzate, uno spicchio di aglio tritato.
Da una fetta spessa di pesce spada, ricavo quattro fettine piuttosto sottili alle quali tolgo la pelle esterna.

 Se non si riesce ad avere uno spessore di pochi  millimetri solo con il taglio, si può schiacciare  delicatamente con un batticarne la fetta di spada, inserendola tra due fogli di carta da forno.

Adagio un paio di cucchiai di ripieno su ogni fetta di pesce e le arrotolo facendo attenzione a ripiegare bene anche i bordi laterali per non far fuoriuscire il ripieno.

Con l'aiuto di qualche stuzzicadenti si ferma ogni involtino e lo si posiziona in forno caldo a 180°C per circa 10 minuti spolverandone la superficie con gli avanzi del ripieno, se avanzato.

Si serve caldo e se la misura degli involtini è minima, sono un'ottimo aperitivo finger food!